Destinatari:
Noi cittadine e cittadini italiani e associazioni, preoccupati per il futuro dell’agricoltura sostenibile, del benessere animale, della sicurezza alimentare e della coerenza delle politiche ambientali europee, chiediamo con forza che l’Italia esprima il suo voto contrario alla ratifica dell’accordo commerciale UE-Mercosur.
L’accordo attualmente in discussione, infatti, non garantisce standard equivalenti a quelli europei in materia di benessere animale, tutela dell’ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare. Riteniamo che la sua ratifica rappresenti una minaccia per:
Secondo l’Eurobarometro 533 (marzo 2023), l’87% degli italiani ritiene che le norme UE sul benessere animale dovrebbero essere applicate anche ai prodotti di origine animale importati. Eppure, l’accordo con il Mercosur permette l’importazione di carne e altri prodotti animali senza clausole vincolanti di rispetto degli standard europei su trasporto, macellazione e condizioni d’allevamento.
Il 72% degli italiani è favorevole a un’agricoltura che cambi metodi produttivi anche a fronte di un aumento dei costi, pur di contrastare il cambiamento climatico. L’importazione massiccia di prodotti da Paesi che praticano deforestazione e non rispettano gli stessi standard ambientali mina gli sforzi europei per la transizione ecologica.
L’UE spinge per l’Agenda 2030, la riduzione dei pesticidi e la sostenibilità. Ma l’accordo incentiva l’importazione da Paesi che adottano pratiche opposte, come l’uso di anabolizzanti nella zootecnia e la deforestazione legata alla soia.
Il 73% degli italiani considera molto importante sapere se un prodotto alimentare rispetta elevati standard ambientali e di benessere animale. Tuttavia, l’accordo non garantisce etichettature trasparenti e standard allineati a quelli europei per i prodotti importati.
L’Europa detta regole molto precise per i propri agricoltori, ma non pretende gli stessi impegni dai partner commerciali extra-UE. Ciò crea una concorrenza sleale, che danneggia i piccoli produttori e i consumatori che cercano qualità e sostenibilità.
L’UE spinge per la riduzione dell’uso dei pesticidi, il rispetto del benessere animale e l’agricoltura biologica nell’ottica di tutelare la salute umana, l’ambiente e gli animali in linea con il principio di precauzione e l’approccio One Health.
Ma, ad esempio, il Brasile ha autorizzato nel 2023 ben 24 principi attivi vietati da decenni in Europa, come l’atrazina, e molti allevatori usano anabolizzanti e antibiotici per stimolare la crescita degli animali molto difficili da rintracciare nelle carni.
L’accordo UE-Mercosur prevede una procedura di “approvazione rapida” per le strutture di esportazione, che consente alle aziende del Mercosur di ottenere l’autorizzazione a esportare verso l’UE senza alcuna ispezione preventiva in loco.
Invece di richiedere verifiche dirette, il sistema si basa su un generico “principio di fiducia” nei sistemi di controllo dei Paesi esportatori, senza definire in modo chiaro cosa costituisca una “garanzia sufficiente”.
Questo rappresenta una grave falla nel sistema di controllo e tracciabilità degli alimenti importati, mettendo a rischio:
Questo meccanismo rende l’UE vulnerabile a:
Affidarsi a controlli sulla carta, senza ispezioni concrete, è incompatibile con la credibilità e la sicurezza del mercato alimentare europeo e con il principio di precauzione. In un momento in cui i cittadini chiedono più trasparenza e rigore, l’accordo va esattamente nella direzione opposta
Secondo ISMEA, nel 2024 si registra una contrazione nei consumi di carne (-1,1%), lattiero-caseari (-0,5%) e salumi (-0,5%), mentre aumentano le spese per ortofrutta e oli vegetali. In questo scenario, aumentare le importazioni di carne a basso costo significa andare contro i nuovi comportamenti e valori dei cittadini e creare potenzialmente sprechi.
È del maggio di quest’anno la decisione della Commissione Europea di bloccare tutte le importazioni di carne e pollame dal Brasile per contrastare l’epidemia di influenza aviaria. Con la ratifica dell’accordo questo diventerebbe più difficile.
Mentre l’Unione Europea ha annunciato una profonda revisione della legislazione sul benessere animale, che includerà:
L’accordo UE-Mercosur potrebbe entrare in vigore ben prima di queste nuove norme, rischiando di incentivare proprio quelle pratiche crudeli che l’UE sta cercando di eliminare e presumibilmente bloccando la riforma nell’UE.
In Brasile e negli altri Paesi Mercosur non esistono limiti di densità per l’allevamento dei polli da carne. Si usano razze a crescita accelerata che raggiungono il peso di macellazione in 40 giorni, spesso con problemi cardiaci, zoppia e stress e non ci sono previsioni legislative di divieto o transizione verso razze a lento accrescimento.
Nei feedlot bovini brasiliani, in forte espansione grazie alla domanda UE, gli animali sono esposti a gravi sofferenze, uso intensivo di antibiotici e contaminazioni ambientali.
Se l’accordo verrà ratificato prima che le nuove leggi sulla tutela degli animali allevati siano operative, questi prodotti entreranno liberamente nel mercato europeo con standard inaccettabili per i cittadini europei, come risulta dall’Eurobarometro.
Di fatto, si creerebbe una contraddizione inaccettabile: l’UE dovrebbe, come annunciato, riformare le normative sul benessere animale ma apre le porte a prodotti che non le rispettano.
Il voto contrario dell’Italia alla ratifica dell’accordo UE-Mercosur, costituendo una minoranza di blocco con altri Stati membri, come previsto dal Trattato.
Un maggiore coinvolgimento dei cittadini e trasparenza nelle decisioni commerciali che influenzano salute, ambiente ed il benessere degli animali.
L’accordo permette l’importazione di carne da Paesi che non rispettano gli standard europei su allevamento, trasporto e macellazione.
Nessun obbligo vincolante sul benessere degli animali
Gli animali da allevamento nei Paesi Mercosur spesso vivono in condizioni estreme: polli a crescita rapida in densità altissime, bovini confinati in feedlot, mutilazioni senza anestesia. Tutto ciò è vietato o regolato in Europa, ma l’accordo permetterebbe l’ingresso libero di questi prodotti nel mercato unico.
Con l’accordo:
❌ Si potrà importare carne da allevamenti con mutilazioni senza anestesia;
❌ Agli animali potranno essere somministrati ormoni e antibiotici vietati in UE;
❌ La carne proverrà da allevamenti in cui non esiste nessuna tutela per il benessere animale.
Tutto questo, finirà nei nostri supermercati.
Un incentivo agli allevamenti intensivi
Mercosur esporta carne prodotta con pratiche intensificative e a basso costo, come feedlot per i bovini e allevamenti avicoli senza limiti di densità.
Questo contrasta direttamente con la direzione intrapresa dalla UE, che sta riformando la legislazione per vietare le gabbie, ridurre mutilazioni e fermare l’uso di razze a crescita rapida.
Tradisce la riforma UE sul benessere animale
L’UE sta lavorando a una storica riforma per vietare le gabbie, eliminare le mutilazioni e tutelare di più gli animali. Ma l’accordo con il Mercosur potrebbe entrare in vigore prima di queste norme, vanificandone gli effetti e incentivando le stesse pratiche crudeli che vogliamo eliminare.
I prodotti importati vengono da aree colpite da deforestazione e uso massivo di pesticidi vietati da decenni nell'UE.
L’accordo stimolerebbe l’importazione di carne e soia da aree colpite da deforestazione massiccia, come l’Amazzonia e il Cerrado. L’Europa, pur avendo approvato una legge per fermare la deforestazione importata, verrebbe costretta ad accettare i certificati ambientali emessi dai Paesi Mercosur, anche se inaffidabili.
Sempre più cittadini scelgono consapevolmente prodotti più sostenibili, anche riducendo il consumo di carne. L’accordo, al contrario, punta ad aumentare l’import di carne a basso costo, prodotta con metodi che la maggioranza degli europei considera inaccettabili.
Gli agricoltori europei devono rispettare regole severe: perché permettere ai competitor di aggirarle?
Uso di ormoni e antibiotici
Negli allevamenti dei Paesi Mercosur è ancora diffuso l’uso di anabolizzanti, antibiotici e sostanze vietate in Europa, come l’atrazina. L’accordo non prevede strumenti per escludere questi prodotti dal mercato europeo, favorendo la resistenza antimicrobica e mettendo a rischio la salute pubblica.
Mancanza di controlli
Le esportazioni verso l’UE potranno essere autorizzate senza ispezioni in loco, basandosi su un generico principio di fiducia verso i sistemi di controllo dei Paesi Mercosur. Una falla enorme che espone i cittadini europei a rischi sanitari e alimentari, minando i controlli di qualità dell’UE.
Concorrenza sleale
Gli allevatori e agricoltori italiani sono sottoposti a regole severe in materia di benessere animale, ambiente e sicurezza. Permettere l’importazione di prodotti a basso costo che non rispettano gli stessi standard mina la competitività di chi fa le cose per bene.