La campagna "Vote for Animals - Anche gli animali votano", lanciata in occasione delle Elezioni europee 2024, ha riscosso un enorme successo! Ben 125 candidate e candidati hanno aderito ai 10 impegni del nostro Manifesto e quindici di questi siedono oggi al Parlamento europeo.

Questo sito ha ricevuto oltre un milione di visite in due settimane. Abbiamo deciso di proseguire monitorando l’effettivo impegno a favore degli animali da parte degli eletti , ma anche seguendo il lavoro del nuovo Commissario designato alla salute e al benessere animale. In questo modo, vogliamo avvicinare la politica ai cittadini, consentendo loro di verificare come il loro voto si tradurrà in azioni concrete.

ULTIME NOTIZIE

DAL PARLAMENTO

Anche gli Animali Votano

10 Punti per gli Animali

In occasione delle elezioni europee di giugno 2024, abbiamo chiesto ai principali partiti italiani di aderire ai 10 punti che abbiamo stilato per garantire maggiori tutele agli animali in Europa. Il Parlamento europeo è l’espressione diretta delle volontà dei cittadini ed è fondamentale che gli europarlamentari eletti lavorino anche per migliorare la tutela degli animali e per favorire la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile e giusto.

Mi impegno ad appoggiare l’eliminazione progressiva delle gabbie negli allevamenti, rispettando le richieste dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “End The Cage Age” e mantenendo il primo positivo impegno pubblico preso dalla Commissione UE.

Nel 2019 la petizione ha raccolto oltre 1 milione e 400 mila firme certificate tra i Paesi Membri dell’Unione Europea; un dato che mostra la sempre maggiore sensibilità della società europea verso il benessere e le condizioni di vita degli animali allevati.Un numero davvero consistente di cittadine e cittadini ha fatto sentire la propria voce contro l’uso delle gabbie negli allevamenti: il risultato di tale iniziativa segnala l’urgenza di ridurre la sofferenza di milioni di animali e traghettare la zootecnia verso un futuro più etico e sostenibile.

Il 30 giugno 2021 la Commissione UE ha manifestato pubblicamente la propria volontà di presentare, entro il 2023, una proposta legislativa per l’eliminazione progressiva delle gabbie entro il 2027. Tuttavia, la Commissione è venuta meno al proprio impegno.

Mi batterò affinché la Commissione UE mantenga la propria promessa.

Prometto di sostenere un’ambiziosa riforma della legislazione europea sul benessere animale con alti standard e specifici avanzamenti per tutte le specie terrestri negli allevamenti.

Nell’ambito della strategia “Farm to Fork”, la Commissione UE aveva già manifestato l’intenzione di proporre una revisione decisiva e completa della legislazione sul benessere animale entro la fine del 2023, per poi venire meno al proprio impegno.

Chiedo l’eliminazione di pratiche crudeli, quali il debeccaggio delle galline ovaiole e l’uso di razze geneticamente selezionate, come quelle a rapido accrescimento utilizzate per i polli “da carne”.

Mi batterò per fermare la pratica abominevole della triturazione dei pulcini maschi.

Prometto di lottare al fine di vietare l’introduzione dell’allevamento dei polpi e di includere i pesci e gli invertebrati d’acqua nella normativa di tutela.

Chiedo di introdurre l’obbligo dello stordimento pre-macellazione per tutti gli animali, in modo da salvaguardarli da inutili e ingiustificate sofferenze.

Chiedo il riconoscimento dello status di Santuario per i rifugi di animali salvati.

Chiedo che nella nuova proposta di Regolamento della Commissione sia previsto il divieto di trasporto degli animali a lunga distanza per allevamento e macellazione.

Mi batterò affinché sia impedito il trasporto di animali gravidi e non svezzati, rispettando la loro vulnerabilità e il loro equilibrio psico-fisico.

Lavorerò per vietare l’esportazione di animali vivi verso Paesi extra UE.

Sostengo una Politica europea dell’alimentazione diretta a realizzare una transizione vegetale, favorendo i cibi ad alto contenuto di benessere animale, produzioni vegetali e prodotti animali dall’agricoltura cellulare.
Ai fini di assicurare maggiore trasparenza, chiedo l’introduzione di un sistema di etichettatura che riporti i metodi di produzione. Per ragioni ambientali, di salute pubblica, oltre che di benessere animale, lotterò per l’introduzione di una moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi a partire dal 2030.

Prometto una revisione della Politica Agricola Comune con l’adozione di opportuni strumenti legislativi ed economici per favorire in tempi rapidi la riconversione delle aziende zootecniche verso forme più sostenibili, partendo dall’eliminazione dell’uso delle gabbie e dalla riduzione del numero degli animali allevati.

Chiedo l’attuazione di una politica commerciale in cui i prodotti importati abbiano standard di benessere animale pari o superiori a quelli realizzati nell’Unione Europea.

Mi batterò per assicurare il divieto a tutti i test cosmetici sugli animali, nel rispetto dei risultati ottenuti attraverso l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Save Cruelty-Free Cosmetics”.
Assicurerò l’apertura di un dialogo con la Commissione UE per evidenziare l’urgenza di cogliere l’opportunità scientifica, etica ed economica di passare a una sperimentazione cruelty free, in grado di proteggere meglio gli animali, gli esseri umani e l’ambiente. Prometto di assicurare e sostenere la transizione verso la ricerca scientifica senza uso di animali, anche nei test regolatori e formativi.
Mi batterò per l’adozione di una “lista positiva” a livello europeo contro il commercio e la detenzione di animali esotici, come quella già realizzata dall’Italia e da altri Stati membri.

Mi impegno a rispettare le direttive europee “Habitat” e “Uccelli”, pilastri della legislazione sulla preservazione del patrimonio naturale dell’Europa e ad estendere la protezione a specie nuovamente in pericolo come orsi o lupi. Sostengo che sia necessario garantire il mantenimento delle specie e degli habitat contemplati o il loro ripristino a uno stato di conservazione favorevole nella loro area naturale di diffusione interna all’UE.

Prometto di sostenere i Centri di recupero della fauna selvatica e di battermi per disincentivare l’uso di animali per finalità di intrattenimento.

Chiedo di introdurre il divieto di importazione, esportazione e riesportazione dei trofei di caccia da animali protetti dalla Convenzione di Washington (CITES).

A sostegno dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “Stop Finning – Stop The Trade” che ha raggiunto circa 1 milione e 200 mila firme, lotterò affinché sia sancito il divieto della pratica dello “spinnamento”, dell’importazione, esportazione e transito delle pinne di squalo all’interno dell’UE. 

 
Mi batterò per estendere a livello europeo il divieto di allevamento di animali per la pelliccia, già in vigore in Italia e in altri Stati membri, e abolire il commercio di prodotti realizzati con pellicce animali.

Sostengo l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Fur Free Europe”, che ha raccolto più di 1,5 milioni di firme certificate per impedire definitivamente l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, nonché l’immissione di prodotti realizzati con pellicce animali nel mercato europeo.

Milioni di animali selvatici sono costretti a vivere rinchiusi in anguste e oscure gabbie, raggiungendo livelli di stress molto elevati a causa dell’impossibilità di dare libero sfogo alle loro complesse esigenze comportamentali, che sarebbero facilmente soddisfatte in natura.

È giunto il momento di porre fine a tale sofferenza.

L’allevamento di animali da pelliccia rappresenta un rischio non solo per il benessere degli animali, ma anche per la salute pubblica: negli anni della pandemia da COVID-19, centinaia di allevamenti di visoni sono stati presi d’assalto e migliaia di animali sono stati infettati dal virus. A causa di questi episodi, virologi e scienziati hanno scoperto l’avvenuta trasmissione di nuove varianti di SARS-CoV-2 dagli animali all’uomo.

L’allevamento di animali da pelliccia provoca anche forti danni al nostro ecosistema: si tratta di una pratica insostenibile, caratterizzata da un forte impatto sull’ambiente e una seria minaccia per la biodiversità autoctona.

Chiedo che nella nuova proposta normativa presentata dalla Commissione sia prevista la realizzazione di una politica europea per la lotta al randagismo e la prevenzione degli abbandoni di cani e gatti, corredata da un inasprimento delle relative pene e la garanzia di una più effettiva applicazione delle fattispecie di reato già esistenti.

Mi batterò affinché sia inserita nella proposta una normativa completa e decisiva, finalizzata a contrastare il traffico di cuccioli, con disposizioni riguardanti l’allevamento, il trasporto e la vendita.

Prometto di lottare per il riconoscimento di uno status e, conseguentemente, di una disciplina di favore per canili, gattili e rifugi di animali salvati, tenendo conto del loro significativo ruolo di utilità sociale.

Mi impegno affinché il benessere degli animali venga integrato esplicitamente nella qualifica del relativo Commissario europeo (salute e sicurezza alimentare)e prometto inoltre di fare sì che le commissioni del Parlamento europeo lavorino sul benessere degli animali nell’UE seguendo l’approccio One Health, considerando in modo sostenibile la salute dei cittadini, degli animali e dell’ambiente.

I cittadini hanno a cuore gli animali

I risultati del sondaggio Youtrend/Quorum alla vigilia delle elezioni europee certifica che la stragrande maggioranza degli italiani ritiene la tutela degli animali un tema di primaria importanza. Ben l’85% degli elettori italiani desidera che la politica si impegni maggiormente nella difesa dei diritti animali. Questo interesse è trasversale e abbraccia tutte le fasce d’età e gli orientamenti politici, dimostrando come la protezione degli animali non sia un tema marginale, ma un autentico punto di condivisione valoriale.

Le richieste degli italiani sono chiare e articolate, ma a oggi paiono sottovalutate, quando non ascoltate. Un’ampia maggioranza chiede l’eliminazione di pratiche crudeli negli allevamenti (76%), restrizioni severe sul commercio di pellicce (63%), e standard minimi chiari per la tracciabilità e l’allevamento di cani e gatti (73%). Inoltre, il 70% degli intervistati esige maggiori protezioni per la fauna selvatica, evidenziando un desiderio complessivo di politiche più etiche e sostenibili. Un trend, quello di una maggiore consapevolezza e riequilibrio del rapporto uomo-animale, che chiede delle azioni concrete e un segnale tangibile da parte della politica.

Campagna promossa dalla Coalizione
Anche gli animali votano

La protezione degli animali è un valore in sé, sancito in Costituzione, e porta un beneficio per tutte e tutti noi, per la nostra salute e quella del Pianeta.

Le seguenti associazioni animaliste italiane chiedono l’attuazione del principio fondamentale del riconoscimento degli animali come esseri senzienti dettato dal Trattato Europeo, mediante la realizzazione dei dieci punti programmatici previsti dal Manifesto Anche gli animali votano.