Diversificazione proteica e dieta plant-based: verso un’alimentazione sana, sostenibile e rispettosa degli animali

Lo scorso 27 novembre, l’Intergruppo sul Benessere Animale al Parlamento europeo si è riunito a Strasburgo al fine di dibattere su un tema di crescente importanza per l’Unione europea: la diversificazione proteica e la creazione di ambienti alimentari che rendano più facile e accessibile un’alimentazione sostenibile, più sana e rispettosa degli animali.
Si tratta di uno dei principi fondanti della coalizione “Vote for Animals – Anche gli animali votano”: tra i 10 punti del Manifesto, sottoscritto da 15 eurodeputati, le Associazioni membre hanno chiesto ai candidati all’Europarlamento un impegno a garantire massimo sostengo a una Politica europea dell’alimentazione diretta a realizzare una transizione vegetale, favorendo i cibi ad alto contenuto di benessere animale, produzioni vegetali e prodotti animali dall’agricoltura cellulare.
In tutta Europa, ci troviamo ad affrontare la sfida di bilanciare la produzione alimentare con la sostenibilità ambientale, la salute pubblica e il benessere degli animali. Cittadini, scienziati e responsabili politici chiedono un sistema alimentare che protegga il nostro pianeta, migliori il benessere degli animali e sostenga gli agricoltori nella transizione verso pratiche più resilienti e sostenibili. 

Olga Kiku, fondatrice e direttrice di Animal Advocacy and Food Transition ha presentato il punto di vista di una ONG sulla necessità di un piano d’azione europeo per le diete a base vegetale, delineando anche le raccomandazioni chiave per garantire che la diversificazione proteica contribuisca in modo significativo alla sostenibilità e al miglioramento del benessere degli animali.
Olga Kiku ha messo in luce l’importanza del periodo storico di transizione che l’Ue sta affrontando:

“Il cambiamento sta avvenendo intorno a noi. Sta avvenendo nei nostri campi, nei nostri supermercati e nel dibattito pubblico. Assistiamo e partecipiamo a dibattiti a livello politico, ma partecipiamo anche a dibattiti a tavola. Le discussioni sugli alimenti a base vegetale non sono più limitate e né accolte con scetticismo come in passato: oggi, queste discussioni sono diffuse e sono sostenute da agricoltori, innovatori, ricercatori, consumatori e decisori politici.
Le transizioni non sono sempre lineari, bensì spesso incontrano resistenza. Ci sono preoccupazioni legittime da parte di alcuni settori, ma non bisogna considerarle come un cambiamento irrealizzabile o irrealistico”

La direttrice ha presentato un progetto per un piano d’azione dell’Ue per gli alimenti plant-based, sviluppato dalla task force per gli alimenti a base vegetale: una grande task force composta da organizzazioni no-profit e piattaforme di organizzazioni ombrello in tutta Europa, supportata da oltre 130 associazioni.

Il progetto si concentra in realtà su diverse aree, a partire dalla creazione di un business case attraente per gli agricoltori, che include raccomandazioni riguardanti la creazione di programmi settoriali, la ricompensa dei risultati ambientali, l’istituzione di un meccanismo di finanziamento per una transizione giusta, l’istituzione di servizi di consulenza e anche la collaborazione tra agricoltori e aziende alimentari. Inoltre, il progetto presenta una proposta per aumentare la domanda, l’accessibilità e la convenienza degli alimenti di origine vegetale attraverso una serie di raccomandazioni, ad esempio, l’aggiornamento delle norme sugli appalti pubblici, l’ampliamento della portata dell’attuale programma scolastico dell’Ue, la riduzione dell’IVA, l’aggiornamento delle linee guida dietetiche e, naturalmente, l’offerta di più corsi di formazione per i professionisti del settore alimentare e anche per il pubblico.

Una componente chiave del progetto è la parte relativa ai finanziamenti: l’obiettivo è utilizzare i fondi dell’Unione europea esistenti e incoraggiare gli investimenti privati, da parte di istituzioni finanziarie, e soprattutto creare un fondo Ue dedicato agli alimenti a base vegetale per sostenere le iniziative dell’Unione, ma anche quelle nazionali, in quanto ci sono diverse strategie sulle proteine ​​che integrano gli alimenti a base vegetale in tutta Europa, da parte di diversi paesi.

I crescenti investimenti nell’ambito del plant-based porteranno alla creazione di nuovi posti di lavoro nel settore alimentare a base vegetale.

Quello che vediamo oggi in Europa non è una tendenza passeggera, ma piuttosto un cambiamento strutturale. Un cambiamento in cui gli alimenti a base vegetale sono riconosciuti per il loro valore: offrono benefici che vanno ben oltre la dieta, rafforzano l’economia strategica, aprono nuovi mercati sia per gli agricoltori che per l’industria, il che è molto importante, e salvaguardano il clima e la salute pubblica. Allo stato attuale, la società europea può contare sulla conoscenza, la tecnologia, l’interesse dei consumatori e lo slancio: tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la volontà politica per far sì che ciò accada.

Spetta, quindi, alle istituzioni europee guidare questa transizione, non solo a livello europeo, non solo nel nostro continente, nella nostra regione, bensì a livello globale.

Condividi:

Fermiamo l’accordo
UE-Mercosur!

Firma per dire NO a un accordo commerciale che sacrifica gli animali e l'ambiente, mettendo a rischio le riforme della legislazione europea.