Nell’Unione Europea, ogni anno oltre 300 milioni di animali sono allevati in gabbia, a scopo alimentare, per tutta o parte della loro vita. Di questi, oltre 43 milioni sono allevati in Italia. Milioni di galline, scrofe, conigli, quaglie, oche, anatre e vitelli sono, quindi, obbligati a una vita dietro le sbarre: le gabbie sono mezzi di confinamento che non garantiscono un’adeguata tutela del benessere animale, impedendo agli individui di esprimere i propri comportamenti naturali e danneggiando la loro salute psico-fisica. Allevare gli animali in gabbia, sebbene sia ammesso dalla legge, contrasta sia con l’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell’UE che riconosce il carattere di esseri senzienti degli animali e, di conseguenza, l’esigenza primaria di tenere pienamente conto del loro benessere, sia con le più recenti evidenze scientifiche, come confermano i recenti pareri dell’EFSA (“European Food Safety Authority”), che raccomandano di allevare gli animali in sistemi alternativi alle gabbie.
L’Iniziativa dei Cittadini Europei “End the Cage Age” per chiedere la fine dell’uso delle gabbie all’interno degli allevamenti, lanciata il 25 settembre 2018 con un evento al Parlamento Europeo, ha ricevuto il sostegno di oltre 170 associazioni – di cui 22 italiane – in 28 Paesi, raccogliendo oltre 1,6 milioni di firme: si tratta della più grande coalizione europea di ONG mai riunitasi.
L’ICE si è conclusa un anno dopo e, in seguito alla verifica delle sottoscrizioni, sono risultate validate 1.387.113 firme, superando la soglia minima di firme in 18 Stati membri dell’UE, a fronte dei sette richiesti. Il 2 ottobre 2020, in occasione della Giornata mondiale degli animali allevati, le firme sono state consegnate alla Commissione europea. Le richieste dell’ICE hanno inoltre ricevuto anche altri importanti manifestazioni di sostegno. Il 23 gennaio 2021 un gruppo costituito da oltre 140 esponenti della comunità scientifica, tra cui l’etologa e conservazionista Jane Goodall, ha indirizzato alla Commissione europea una lettera chiedendo l’eliminazione graduale dell’uso di tutte le gabbie negli allevamenti. Una lettera di sostegno alla transizione verso l’allevamento senza gabbie è stata poi inviata il 17 marzo 2021 da alcune importanti aziende alimentari europee e italiane, quali Barilla Group, Ferrero e Fattoria Roberti.
La risposta della Commissione UE alle richieste della ICE è arrivata il 30 giugno 2021: la Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare Stella Kyriakides e la Vicepresidente Věra Jourová hanno annunciato l’impegno della Commissione UE a presentare una proposta legislativa per eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti entro il 2027, precisando che tale proposta sarebbe stata inserita all’interno della revisione della normativa UE sul benessere animale che la Commissione europea si era impegnata a presentare entro la fine del 2023.
In Italia, l’ICE “End the Cage Age” è stata lanciata ufficialmente il 16 ottobre 2018 alla Camera dei Deputati, con una conferenza stampa e l’apertura di una mostra dedicata inaugurata dall’allora Ministra della Salute Giulia Grillo, che aveva firmato la petizione. La Coalizione italiana ha poi raccolto in un anno 90.085 firme validate.
Al fine di introdurre il divieto di gabbie negli allevamenti, è cruciale il ruolo di tutti gli Stati Membri (e quindi anche dell’Italia) nell’ambito del Consiglio dell’Unione europea, poiché se alla Commissione UE spetta il diritto di iniziativa legislativa, ogni proposta di legge deve essere adottata dal Consiglio della UE.
Per sollecitare il Governo italiano a sostenere a livello europeo le richieste dell’ICE e favorire e realizzare con celerità la transizione verso sistemi di allevamento senza gabbie nel nostro Paese, il 17 marzo 2022 è stata lanciata dalle associazioni che avevano aderito a End the Cage Age la petizione nazionale #ItaliaControLeGabbie, indirizzata al Presidente del Consiglio e ai Ministri di Salute e Agricoltura. Questa petizione in poco più di un anno, ha raccolto ben 110.233 firme.
Tuttavia, nonostante l’impegno preso in risposta all’ICE End the Cage Age, nel discorso sullo Stato dell’Unione, pronunciato il 13 settembre 2023, la Presidente Ursula von der Leyen non ha minimamente accennato alla revisione della legislazione sul benessere animale, che avrebbe compreso anche la proposta di divieto delle gabbie negli allevamenti, la cui pubblicazione era come dicevamo prevista entro la fine del 2023. Trascorsi ormai diversi mesi dalla scadenza, constatiamo con rammarico che la attuale Commissione europea, sotto la pressione dell’industria zootecnica, ha disatteso le aspettative delle cittadine e cittadini europei, venendo meno all’impegno assunto formalmente il 30 giugno 2021.
Le prossime elezioni europee del 9 giugno 2024 rappresentano quindi una tappa fondamentale per potere realizzare le richieste della ICE End the Cage Age e mettere fine all’era delle gabbie nell’Unione europea. Saranno infatti la nuova Commissione e il nuovo Parlamento a dovere decidere in merito e le cittadine e i cittadini europei avranno, con il loro voto, la possibilità di appoggiare candidate e candidati che si sono impegnati a mettere fine all’era delle gabbie.