Animali da compagnia: accordo raggiunto sul nuovo regolamento che introdurrà standard minimi di protezione per cani e gatti

Martedì 25 novembre 2025, l’Unione europea ha compiuto un passo avanti – uno dei primi a partire dalle scorse elezioni dell’8 e 9 giugno 2024 – nella direzione di una maggiore tutela del benessere degli animali, dando attuazione a uno dei 10 punti del Manifesto stilato dalle Associazioni membre della coalizione “Vote for Animals – Anche gli animali votano” e sottoscritto da circa 115 candidati e candidate all’europarlamento. I negoziatori di Parlamento europeo e Consiglio si sono accordati informalmente circa il testo della prima normativa europea in assoluto sul benessere di cani e gatti, segnando una pietra miliare storica nella lotta contro il commercio e l’allevamento illegale di animali da compagnia.
Secondo l’Eurobarometro del 2023 finalizzato a intercettare l’attitudine dei cittadini e cittadine dell’Ue sul benessere animale, circa il 44% dei cittadini europei possiede un animale domestico e il 74% ritiene che il suo benessere debba essere maggiormente tutelato.

Reineke Hameleers, CEO di Eurogroup for Animals, ha mostrato il suo entusiasmo per l’approvazione di una  nuova legislazione europea sugli animali da compagnia, senza tuttavia celare malcontento per le lacune della disciplina: “Questo regolamento rappresenta un passo storico per la protezione di cani e gatti nell’Ue, una pietra miliare per cui la nostra rete lavora da decenni. Fornisce una solida base per contrastare l’allevamento, il commercio e le vendite senza scrupoli e introduce innovazioni chiave come i Cinque Ambiti del Benessere Animale e nuovi requisiti per l’importazione. È tuttavia una grave omissione che alcune categorie di cani e gatti, così come miliardi di altri animali da compagnia, siano state escluse. Ora spetta agli Stati membri garantire un’attuazione rapida ed efficace, e questo risultato dovrebbe rappresentare un segnale forte per accelerare finalmente i progressi nella tanto attesa revisione della legislazione UE sul benessere degli animali da allevamento”.

Il regolamento adottato rafforza significativamente la tutela dei pets attraverso standard minimi più elevati per gli allevatori e requisiti di tracciabilità completi, un’iniziativa accolta con favore dalle Associazioni per la protezione degli animali, che da tempo si battono per standard migliori per gli animali da compagnia.

Gli standard minimi di tutela garantiti dall’accordo sono:

• regolamentazione dell’allevamento, con limiti di frequenza e un’età minima e massima;

• divieto di allevamento di ibridi (risultato dell’incrocio con una specie selvatica);

• divieto di mutilazioni dolorose, come il taglio delle orecchie, il taglio della coda o la rimozione degli artigli, tranne nei casi in cui tali pratiche siano indicate dal punto di vista medico;

• obbligo di fornire acqua pulita e fresca a sufficienza, cibo sufficiente e condizioni di alloggio adeguate;

• obbligo per i cani di età superiore alle otto settimane di avere accesso quotidiano a un’area all’aperto o di essere portati a passeggio ogni giorno.

Secondo la nuova normativa, che presto entrerà in vigore, grazie alla prevista identificazione e registrazione complete, tutti i cani e i gatti allevati e immessi sul mercato potranno ora essere rintracciati attraverso i sistemi ufficiali, impedendo ad allevatori e commercianti illegali di operare inosservati.

L’aumento degli standard minimi di benessere segna un cambiamento significativo nella regolamentazione degli allevamenti, con l’obiettivo di limitare le pratiche abusive ed eliminare gli allevamenti non regolamentati – c.d. da cortile – e gli allevamenti intensivi di cuccioli e gattini su larga scala. Tuttavia, non è chiaro se ciò sarà sufficiente a produrre l’impatto desiderato, dato che solo i cosiddetti “grandi allevamenti” – che producono oltre cinque cucciolate all’anno – rientrano nel regime di autorizzazione.

Per di più, le istituzioni europee si sono impegnate a vietare pratiche commerciali suscettibili di provocare abusi o rischi di salute negli animali: l’accordo vieta la riproduzione tra genitori e figli, nonni e nipoti, nonché tra fratelli e fratellastri. Gli eurodeputati hanno inoltre negoziato con successo il divieto di riproduzione di cani o gatti per conferire loro caratteristiche esagerate o eccessive che comportino rischi significativi per la salute.

Il testo include anche il divieto di utilizzare questi animali – e cani e gatti mutilati – in mostre, esposizioni o competizioni. Saranno inoltre vietati la legatura di un cane o di un gatto a un oggetto (tethering), tranne quando necessario per cure mediche, e l’uso di collari a strozzo e a punte privi di meccanismi di sicurezza integrati.

È tuttavia preoccupante che parte di questa legislazione non si applichi ai cani da caccia, ai cani da guardiania del bestiame e ai cani e gatti nei grandi allevamenti, il che si traduce in circa 18 milioni di gatti e 2 milioni di cani lasciati senza un’adeguata protezione.
Sebbene le Associazioni membre della coalizione “Vote for Animals – Anche gli animali votano” abbiano accolto con entusiasmo il raggiungimento di standard più elevati per la maggior parte di cani e gatti, è deludente che le istituzioni europee non abbiano colto questa opportunità per avviare una legislazione comune per altre specie tenute come animali domestici, le cui esigenze specifiche dovrebbero essere anch’esse tutelate, magari con il supporto di un Elenco Positivo europeo, che stabilisca quali specie sono idonee per essere tenute come animali domestici.

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