Le elezioni europee sono ormai alle porte: l’8 e il 9 giugno, le cittadine e cittadini dei 27 Stati membri dell’Unione europea saranno chiamate/i a eleggere i nuovi membri del Parlamento europeo. Le modalità di voto previste per le elezioni europee hanno spesso suscitato forte perplessità tra gli elettori ed elettrici, in quanto il procedimento elettorale risulta piuttosto diverso rispetto a quello previsto per le elezioni politiche italiane. Dopo aver analizzato la composizione e le funzioni del Parlamento europeo in un precedente articolo, è necessario chiarire le modalità e il sistema di votazione delle elezioni europee, in modo da assicurare maggiore trasparenza e consapevolezza agli elettori ed elettrici.
Alle prossime elezioni dell’8 e 9 giugno, verranno eletti 720 eurodeputati – 15 in più rispetto allo scorso mandato — dai cittadini dei 27 Paesi membri e all’Italia saranno assegnati 76 seggi. In Italia, possono votare coloro che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e che siano titolari della cittadinanza italiana o dell’Unione europea con residenza legale in Italia – in quest’ultimo caso, dovranno essere registrati come votanti entro la scadenza stabilita – oppure che siano cittadini italiani residenti in un altro Stato membro, recandosi nei consolati italiani del Paese in cui sono residenti.
I 76 seggi destinati all’Italia sono ripartiti in cinque suddivisioni territoriali di dimensione sovra-regionale, chiamate “Circoscrizioni”: Nord Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia), Nord Est (Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia), Centro (Toscana, Umbria, Lazio e Marche), Sud (Campania, Molise, Abruzzo, Puglia, Calabria e Basilicata) e Isole (Sicilia e Sardegna). A ogni circoscrizione è assegnato un numero di seggi in base alla popolazione residente: 20 seggi per l’Italia Nord-occidentale, 15 per l’Italia Nord-orientale e per quella Centrale, 18 per l’Italia Meridionale e 8 per quella Insulare.
I partiti o gruppi politici regolarmente registrati hanno presentato, entro il termine dello scorso 1 maggio, le liste dei propri candidati/e per ogni Circoscrizione. Il sistema elettorale adottato in Italia è proporzionale: ciò significa che l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti; per di più, è previsto un voto di preferenza, che permette agli elettori ed elettrici di indicare, all’interno della lista per la quale il voto è stato espresso, una, due o massimo tre preferenze, in questi ultimi due casi rispettando la quota di genere: non si possono dare preferenze solo a due uomini o solo a due donne, bensì per votare due uomini sarà necessario indicare anche il nome di una donna, e viceversa.
Una volta concluse le votazioni ed eseguito lo scrutinio, sarà stabilito, in un primo momento, il numero di seggi da assegnare a ciascuna lista a livello nazionale, per poi successivamente determinare la ripartizione dei seggi ottenuti da ogni partito a livello delle singole circoscrizioni, tenendo conto dei voti di preferenza.
Inoltre, per poter partecipare alla ripartizione dei seggi, ciascun partito o gruppo politico dovrà aver superato la soglia di sbarramento del 4% del totale dei voti validi espressi a livello nazionale. Per questo motivo, abbiamo deciso di non includere le liste che secondo gli ultimi sondaggi ponderati ricevono meno del 3% delle intenzioni di voto.
Le elezioni europee ricoprono un’importanza cruciale per il destino di milioni di animali all’interno degli Stati membri dell’Ue, in quanto la maggioranza della disciplina prevista a protezione del benessere degli animali è regolata proprio a livello europeo. La comprensione dei meccanismi di voto e del funzionamento del sistema elettorale è fondamentale per esercitare un voto consapevole nei confronti di candidati/e che hanno promesso di impegnarsi quotidianamente per ottenere una legislazione in grado di garantire maggiori tutele per i diritti animali.