Lo scorso 12 novembre, un gruppo di europarlamentari, tra i quali gli italiani Dario Tamburrano (The Left), Cristina Guarda (Verts/ALE), Gaetano Pedullà (The Left), Annalisa Corrado (S&D), Carolina Morace (The Left) e Valentina Palmisano (The Left), firmatari dei 10 punti del Manifesto della campagna Vote for Animals, ha presentato una interrogazione orale rivolta alla Commissione europea riguardo alle promesse non mantenute di revisione della legislazione sul benessere animale.
Nel 2021, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen aveva dichiarato l’obiettivo di formulare una proposta di revisione dell’intera disciplina sul benessere animale entro la fine del 2023, nel quadro della strategia “Farm to Fork”, finalizzata a rendere i sistemi alimentari più equi, sani e rispettosi dell’ambiente, in attuazione del Green Deal europeo. L’impulso di assicurare maggiori tutele ai diritti degli animali era stato generato dal riconoscimento del benessere animale come tema di interesse sempre maggiore per le cittadine e i cittadini europei, i quali, tramite l’ICE End the Cage Age, hanno raccolto oltre 1,4 milioni di firme in meno di un anno, per chiedere l’abolizione dell’uso delle gabbie per gli allevamenti in tutti i Paesi dell’Ue. Anche i dati raccolti dall’Eurobarometro del 2023 hanno evidenziano quanto sia importante il benessere animale per le cittadine e cittadini europei: l’84% ritiene che nel proprio Paese il benessere degli animali d’allevamento debba essere protetto meglio di quanto non lo sia attualmente e il 74% degli intervistati, cioè quasi tre quarti, è favorevole ad assicurare una migliore protezione del benessere dei loro animali da compagnia.
Oltre il 90% degli europei ritiene che le pratiche agricole e di allevamento devono soddisfare determinati requisiti etici di base a tutela degli animali coinvolti nell’industria, dichiarando nel 60% dei casi di essere disposti a pagare di più per prodotti provenienti da sistemi di allevamento rispettosi del benessere degli animali.
Nonostante le promesse virtuose della Presidente von der Leyen, la riforma non è mai stata avviata: la Commissione si è tuttavia limitata a presentare nel dicembre 2023 una proposta di revisione della sola normativa degli animali da compagnia, congiuntamente a una proposta finalizzata a migliorare le condizioni degli animali vivi durante il trasporto. Non si tratta esattamente della tanto attesa riforma sistematica annunciata due anni prima alla luce dell’enorme spinta della cittadinanza verso un miglioramento delle condizioni degli animali, registrata dall’ICE “End the Cage Age”.
Nel corso del 2024, le associazioni che si occupano di tutela dei diritti degli animali, nonché molti europarlamentari dell’Intergruppo sul benessere degli animali abbiamo avanzato richieste di chiarimenti a più riprese riguardo i futuri sviluppi delle proposte di revisione che non sono state presentate entro la fine del 2023. Nel marzo 2024, durante una discussione in Aula, di fronte alla richiesta del Parlamento europeo di adottare un calendario chiaro per la presentazione delle proposte mancanti, la Commissione non ha fornito una risposta precisa. Spesso, in audizione, i Commissari hanno fatto riferimento all’esito del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Ue come indicativo da seguire per successivi sviluppi della disciplina del benessere animale.
Lo scorso settembre, i 29 stakeholders del dialogo strategico hanno consegnato alla Presidente della Commissione la relazione finale, dal titolo “Una prospettiva condivisa per l’agricoltura e l’alimentazione in Europa”, finalizzata a presentare una valutazione delle sfide e delle opportunità in questo ambito, seguita da una serie di raccomandazioni, che guideranno il lavoro della Commissione europea nella definizione di una visione per l’agricoltura e l’alimentazione.
Mantenere un approccio dialogico e di fiducia reciproca tra le diverse posizioni contribuirà auspicabilmente a fornire soluzioni durature per rendere i sistemi agroalimentari dell’Unione competitivi, resilienti, diversificati e sostenibili.
La relazione indica che la produzione alimentare e agricola costituisce un elemento essenziale della società europea e della sua sicurezza e che la diversità della produzione alimentare e agricola europea rappresenta una risorsa significativa. I membri del dialogo strategico concordano sul fatto che gli aspetti della sostenibilità economica, ambientale e sociale nel settore agroalimentare possono rafforzarsi a vicenda, in particolare se sostenuti da misure politiche coerenti.
Il quinquennio appena iniziato sarà cruciale per le sorti di milioni di animali ancora allevati in tutta l’Ue in condizioni e secondo modalità suscettibili di non garantire un’idonea tutela del loro benessere e gli europarlamentari che hanno deciso di portare gli interessi degli animali a Bruxelles, tra cui anche alcuni firmatari del pledge della campagna Vote for Animals, hanno messo la Commissione di fronte alle proprie responsabilità, chiedendo formalmente conto circa i prossimi sviluppi della riforma della legislazione sul benessere animale.