Il declassamento dello status di protezione del lupo nell’Unione europea

L'animale potrebbe passare da “specie rigorosamente protetta” a “specie – solamente – protetta”


Nel dicembre 2023, in seguito alle feroci proteste degli agricoltori europei in merito alla nuova PAC e alle norme ambientali del Green Deal, la Commissione europea ha proposto un declassamento dello status di protezione del lupo, a causa delle minacce che tale specie rappresenta per gli agricoltori in termini di perdita di bestiame: secondo i promotori della riforma, la diminuzione delle protezioni comporterebbe meno vincoli per gli allevatori e meno burocrazia per i governi regionali.

La Commissione ha presentato la proposta nonostante nell’analisi condotta il medesimo anno aveva confermato che lo stato di conservazione del lupo in Europa non avrebbe giustificato un declassamento del suo regime di tutela e che l’adozione di misure di prevenzione rappresentava la soluzione più efficace sul medio e lungo termine per ridurre la perdita di bestiame causata dagli attacchi dei lupi.

A distanza di un anno, il 3 dicembre 2024, nonostante i numerosi appelli della società civile e di centinaia di migliaia di cittadine e cittadini in tutta Europa, il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) della Convenzione di Berna sulla Conservazione della fauna selvatica e degli habitat naturali in Europa ha votato a favore del declassamento dello status di protezione del lupo, spostando la specie dall’Allegato II (specie di fauna rigorosamente protette) all’Allegato III (specie di fauna protette) della medesima Convenzione, aprendo la strada a una revisione della disciplina europea in materia di selvatici e conservazione della natura e rendendo, difatti, molto più agevole l’abbattimento dei lupi.

Trascorsi 3 mesi dalla modifica della Convenzione di Berna, l’aggiornamento sarebbe entrato in vigore qualora non fossero state presentate obiezioni da almeno un terzo degli Stati firmatari della Convenzione stessa (17 Stati): gli unici Paesi ad aver sollevato obiezioni sono Monaco, Repubblica Ceca e Regno Unito, quindi la modifica non si applicherà solo nei loro confronti, mentre avrà un effetto immediato per gli altri Stati parte della Convenzione.

Tuttavia, prima di un effettivo cambiamento dello status del lupo nella legislazione europea, dovrà essere modificata la Direttiva 92/43/CEE “Habitat”: solo successivamente gli Stati membri avranno maggiore flessibilità per gestire questa specie, autorizzando eventualmente piani di abbattimento.

Fino a oggi, la legislazione europea a tutela del lupo in quanto “specie strettamente protetta” ha impedito che gli individui potessero essere deliberatamente uccisi, catturati o disturbati: solo in circostanze eccezionali, ad esempio per motivi di sicurezza pubblica, un esemplare avrebbe potuto essere soppresso, qualora non vi fossero state altre soluzioni possibili. In seguito al declassamento dello status come “specie – solamente – protetta”, il lupo passerà ad un grado di protezione meno vincolato e sarà più semplice abbattere esemplari, anche se in modo controllato.

Lo scorso 3 aprile si è riunito l’Intergruppo sul Benessere Animale per discutere circa la proposta della Commissione di modificare la Direttiva “Habitat” – che attua la Convenzione di Berna nel diritto dell’Ue – e conseguentemente diminuire il grado di protezione del lupo sul territorio dell’Ue.

Léa Badoz di Eurogroup for Animals ha sollevato dubbi sul rigore scientifico della proposta della Commissione e ha sottolineato l’ampio sostegno dell’opinione pubblica alla protezione del lupo. Inoltre, ha aspramente criticato il controllo della specie tramite gli abbattimenti, definendolo inefficace, e ha chiesto maggiori investimenti nelle strategie di coesistenza, avvertendo che la proposta rischia di minare i programmi di finanziamento per le misure preventive.

La europarlamentare tedesca Manuela Ripa (PPE) ha avvertito che l’abbattimento distrugge le strutture dei branchi di lupi e aumenta la predazione del bestiame, chiedendo chiarezza su quali misure siano realmente efficaci, mentre la MEP Cristina Guarda (Verdi), che ha sottoscritto tutti e 10 i punti del Manifesto di Vote for animals, ha riconosciuto le tragedie locali, sostenendo comunque che la prevenzione funziona e dovrebbe essere meglio supportata attraverso finanziamenti, anziché gravare sugli agricoltori.

L’eurodeputato tedesco Sebastian Everding (The Left) ha criticato la Commissione europea per aver ignorato i dati scientifici e ha sollecitato il sostegno a misure volte a prevenire gli attacchi, mantenendo al contempo le popolazioni di lupi selvatici.

Lo scorso 16 aprile, il Consiglio ha approvato la proposta della Commissione europea di modificare la Direttiva “Habitat”, comportando un declassamento dello status di protezione del lupo da “specie rigorosamente protetta” a “specie – solamente – protetta”.

«Sebbene i lupi non rientrino più nello status di specie rigorosamente protetta, gli Stati membri dovrebbero comunque garantire al lupo uno stato di conservazione favorevole e applicare misure di monitoraggio che potrebbero comportare divieti di caccia temporanei o locali. Inoltre, i finanziamenti e il sostegno dell’Ue continueranno a essere disponibili per le misure di coesistenza e prevenzione e gli aiuti di Stato per indennizzare gli agricoltori colpiti potrebbero rimanere in vigore», ha osservato ancora il Consiglio.

La decisione spetta ora al Parlamento europeo, chiamato a votare la propria posizione sulla modifica alla disciplina del lupo nel maggio 2025: qualora l’Eurocamera dovesse confermare lo stesso testo approvato dal Consiglio, la direttiva modificata entrerà in vigore, altrimenti si aprirà una fase di negoziato tra i due colegislatori.

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